Vola nel vuoto un minuscolo corpo
bianco ogni primavera decide che
è tempo di partir.
Girovagante sulle strade
fuggendo a bramose mani di arrestare
la sua libertà, è un saggio caso
se oggi fosse proprio sopra di me
mi consiglia di osservarlo, lui che volteggia
può permettersi di salutare così
leggiadro nonostante il mio sguardo
non gli si stacchi di dosso e la musica
che suona là dentro sembri composta
appositamente per il suo passaggio,
in un tenero giovedì di Maggio
la cucina è pulita e un adolescente
invaso dall’arte è uscito da sé
verso il giardino per proiettare
una vertigine interna sul cielo blu:
allora vola nel vuoto.